Intervista
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L'imprenditore che assume solo down



Su 315 dipendenti, 225 sono "svantaggiati".
Compresi 30 malati di Aids e 25 detenuti
Dieci se li tiene in famiglia.
In attesa di fondare un paese "dove noi "normali "
Vivremo con matti, vecchi e disabili".



Io sfruttatore? Certo, e loro sfruttano me. E' su questo che si reggono le aziende.
..." ma sì lo chiami pure mongoloide, che cè di male ad assomigliare a un abitante della Mongoglia?
se lo dicono anche fra loro, mongoloide.
Down, spasici, malati di mente che producono cablaggi per frigoriferi e lavatrici, termosaldature, recinti elettrici, faretti per camper, insegne luminose, portasci e chissà cos'altro ancora. Roba ad alto contenuto tecnologico e di eccellente qualità, "perchè senno col cavolo che le aziede comprano la nostra merce, mica e facile piazzargliela, credono che i miei operai siano imbecilli, capaci al massimo di intrecciare cestini di vimini e io invece dimostro che sono più bravi degli altri, e infatti ci è stata riconosciuta la certificazione Iso 9002."
Ci sono anche 30 malati di Aids e 25 carcerati in regime di semilibertà nelle aziende cooperative fondate da Lorenzo Crosta tra Vedano Olona, Verano Brianza, Vergiate, Bresso, Buccinasco e Triuggi.
Totale 225 "svantaggiati",li chiama lui, su 315 assunti.Più del 70%."Bravi,bravissimi, tu li dici di fare così e loro fanno così. Insuperabili."
Maurizio ha un previlegio in più rispetto agli altri colleghi Down: abita con il suo datore di lavoro. Non è l'unico.L'imprenditore se ne tiene in cvasa altri nove. Per la verità nella cascina di Gurone, frazione di Malnate, provincia di Varese, vivono 23 cristiani: Crosta con sua moglie, i tre figli e la suocera,più altre due coppie di amici con i loro tre figli, più i dieci mongoloidi che nessuno voleva.
Anche la segretaria di crosta è down. Si chiama Agnese, ha 30 anni e lavora co lui da otto.Usa il computer, risponde al telefono, gli tiene l'agenda degli appuntamenti.E conosce i suolimiti: "lorenzo devono proprio fotografarmi con te? Dai, no, lo sai che nelle foto non vengo bene" Insomma sà di non essere la "bella presenza " tanto richiesta nelle offerte di lavoro sui giornali. Però oggi indossa un tailleur blu con i bottoni di madre perla e sè annodata un foulard di seta azzura, segno che dentro di sè sente di non aver nulla di meno della moltitudine di segretarie che scutrettolano in tacchi a spillo negli uffici d'Italia.
Le aziende di Crosta fatturano 30 milardi l'anno. Ma non è andata sempre così. All'inizio , quando con l'amico Francesco Coatti decise di assumere alcuni down, fu dura, durissima. Come quel pomeriggio del 1985 che gli era morto il secondogenito, Filippo, e dovette raccogliere tutte le forze per andare a trovare lo stilista Ottavio Missoni. " Avevo fissato l'appuntamento da tempo, non potevo tiragli un bidone, ne valeva della vita della cooperativa .Entrai pensando: non me ne vado finchè non mi molla i 40 milioni che ci servono. Lui non sapeva della disgrazia che m'era capitata da poche ore. Parlavo, parlavo. Niente, non riuscivo a schiodarlo. Alla fine tentai il tutto per tutto: Senta, e se le dicessi che è un ottimo investimento? Rimase un attimo perplesso: Lo farei.
Ma che cosa me ne verrebbe in tasca?" Gli riposi: nulla, immediatamente, però le garantisco che sarà contento. Missoni restò in silenzio, poi chiamò la segretaria: "Signorina, mi porti il blocchetto degli assegni. Non quello dell'azienda. Il mio personale, visto che qui ci và di mezzo la mia felicità...".


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